Arch. Nazzareno Guarducci angfoto@angfoto.it
LA CAFFETTERIA DEL FUNARO
“Questa non è una Caffetteria”, direbbe Magritte. Ci sono tavoli e sedie, una cucina, un pianoforte, libri e riviste negli scaffali, una luce calda e un’atmosfera accogliente eppure non è una Caffetteria come le altre: è la pancia e le papille gustative di un progetto teatrale.
Da ogni spazio, la Biblioteca, gli uffici, la residenza, il magazzino, il Giardino Segreto, parte una linea che conduce al palcoscenico: ogni linea è un’attività che sostiene ed è sostenuta da ciò che “va in scena”, che si tratti di uno spettacolo, di un laboratorio, di una residenza artistica.
La Caffetteria è il primo luogo che si incontra entrando al Funaro, lì pranzano gli artisti ospiti, lì si scelgono gli spettacoli e si fanno molte riunioni, lì si scappa dalle riunioni troppo lunghe negli uffici, lì fanno merenda i bambini mentre ascoltano le favole raccontate da un attore, lì prendono un aperitivo gli spettatori e anche chi non ha visto lo spettacolo né ne vedrà, lì cenano il regista, gli attori e tutte le maestranze durante le residenze e gli settacoli in programma.